Apicectomia
Tutto quello che ti serve sapere

Alessandro Gentili

Le infezioni che colpiscono la parte superiore della radice dentale possono avere gravi conseguenze, compresa la perdita del dente.
Di solito, si procede con una devitalizzazione, se non si è già intervenuti sul dente.
In alcuni casi non si può intervenire in questo modo e bisogna praticare un’apicectomia dentale, anche detta chirurgia endodontica retrograda.

Questo trattamento prolunga la vita del dente e ritarda il ricorso a un impianto dentale.
 

Che cos’è un’apicectomia


L’apicectomia è la rimozione della porzione finale della radice del dente, con conseguente pulizia dell’interno del canale. In seguito, viene eseguita un’otturazione del canale radicolare per via retrograda. Questo vuol dire che interessa la radice e non la corona.

Questo intervento può essere realizzato su qualsiasi dente.
 

Quando si realizza un’apicectomia?


L’apicectomia viene realizzata quando si è in presenza di un ascesso, o una cisti.
I tessuti, in questi casi, vengono danneggiati al punto che possono portare alla progressiva perdita dell’osso alveolare intorno alla parte alta della radice del dente.
 

Quali sono i sintomi?


I sintomi principali sono tre:

Come si esegue l’apicectomia dentale


Prima di eseguire questo intervento bisogna effettuare una diagnosi corretta. C’è bisogno anche di una radiografia, meglio se 3D, così da avere una visione migliore della situazione.

Se si ritiene di dover procedere, allora l’iter sarà il seguente:

  • incisione della gengiva per scollarla;

  • foratura dell’osso, per poter esporre la radice e arrivare ai tessuti infetti. Se l’infezione è a uno stadio molto avanzato, l’osso sarà riassorbito e si potrà arrivare direttamente alla radice;

  • incisione degli ultimi 3 millimetri della radice ed eliminazione dei tessuti malati (apicectomia vera e propria);

  • disinfezione accurata della zona;

  • otturazione dell’apice della radice;

  • riposizionamento dei lembi gengivali, che vengono ricuciti con dei punti di sutura.





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  • L’intervento può durare dai 90 minuti fino ai 120, dipende da quanto grave è la situazione.
    La buona riuscita nel tempo dipende dalla capacità di sigillare l’apice radicale alla perfezione.
     

    Come comportarsi dopo aver subito un’apicectomia


    Anche questo intervento presenta delle lievi conseguenze. Nei giorni successivi può presentarsi
    lieve gonfiore della parte operata, fastidio e intorpidimento alla gengiva; sanguinamento e difficoltà nella masticazione.

    È molto importante seguire con attenzione tutte le indicazioni del dentista per guarire completamente da questo intervento e non avere complicazioni.

    Per maggiori informazioni contattaci, siamo a tua disposizione.

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